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Articoli/Dai peso al peso

section                                                          DAI PESO AL PESO
DI SILVIA FABBRI. (Tratto da Consumatori gennaio-febbraio 2009)
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   L'obesità e il soprappeso non sono malattie incurabili. Dimagrire si deve e si può anche perchè per una persona obesa sarebbe sufficente perdere il 10% del proprio peso -spiega Saverio Cinti presidente della società italiana di obesità e direttore dell'istituto di anatomia dell'Università di Ancona- per avere enormi benefici magari non a livello estetico ma dal punto di vista della salute, sì.
    Per questo è importante informare correttamente le persone per far sapere loro che basta poco per allontanare concretamente il rischio di malattie.
    Per questo verrà avviato uno screening rivolto ai clienti degli Ipercoop, dove chi lo vorrà potrà sottoporsi a una serie di analisi volte ad accertare il livello di rischio riguardo alle patalogie correlate al sovrappeso.

Professore, quali malattie può provocare l'obesità?
       Ipertensione, infarto del miocardio. Poi diabete e persino tumori.
Diciamo che in generale l'aspettativa di vita di una persona obesa di 40 anni è di 6-7 anni in meno rispetto a un normapeso.

Come si fa a capire se siamo a rischio?. Insomma come possiamo tenerci sotto controllo?.
      La valutazione di indice di massa corporea, ci dice quanto grasso abbiamo in percentuale, ma per talune persone non è una rilevazione sufficente.
     Più utile invece è la semplice misurazione della circonferenza sddominale. Al di là del nostro peso infatti, può essere molto più pericoloso il grasso a livello addominale cioè la pancetta tipicamente maschile che a livello gluteofemorale ovvero i fianchi larghi più frequenti nelle donne.
      Quando diciamo che il grasso addominale è pericoloso intendiamo dire che può provocare disfunzioni metaboliche come il diabete.

Ma attraverso quali meccanismi il grasso superfluo a livello addominale può provocare il diabete e tumori?
     La cellula adiposa anche quella non addominale è come un palloncino che accumula grasso per cedere energia tra un pasto e l'altro. E' un vero e proprio organo che abbiamo chiamato organo adiposo ed è molto prezioso per l'organismo. Nella storia dell'evoluzione umana gli individui in grado di accumulare grasso sono stati i favoriti geneticamente....e ancora oggi è così nelle zone che purtroppo si soffre la fame. Questo vantaggio in questa parte del mondo, si è però trasformato in svantaggio perchè il rigonfiamento eccessivo delle cellule adipose, provoca una sorta di infiammazione cronica a livello cellulare che a sua volta è causa sia di resistenza insulinica -e dunque alla lunga di diabete- che di mutazione cellulare e dunque di tumore.
     Quello che non sappiamo ancora è perchè questo meccanismo si produce, per lo più esclusivamente a livello di grasso addominale.
Sappiamo che sia perchè le cellule del grasso viscerale sono meno elastiche delle altre, si "stressano" più velocemente e quindi il meccanismo infiammatorio è più veloce.

Dall'obesità si può guarire. Eppure è molto difficile e molti, dicono le statistiche, non ci riescono proprio. Cosa consiglia alle persone a rischio?.
     Certo, perdere i chili in eccesso è possibile, ma non è una cosa facile ce ne rendiamo bene conto. Occorre una grande costanza, uno stile di vita adeguato.
     Alcune persone poi fanno molta più fatrica di altre, perchè l'obesità è anche una malattia genetica in cui sono implicati circa 200 geni diversi.
     Sembra inoltre -è una delle più recenti scoperte sul tema- che il 4 o il 5% delle persone abbia un particolare difetto genetico, non avverte il senso di sazietà, ovvero non riesce a saziarsi.
      Chi deve dimagrire deve comunque sapere che la cosa più importante è aumentare il consumo di calorie attraverso il movimento; la tendenza ad in grassare che c'è in tutto l'occidente non è dovuta solo ad aumento di calorie introdotte attraverso l'alimentazione, ma sopratutto al fatto che se ne consumano di meno. Abbiamo l'automobile, gli ascensori i telecomandi...insomma non ci muoviamo più. Basti pensare che ai bambini prima guiocavano a palla, a rincorrersi e a nascondino; oggi stanno davanti alla TV a giocare con la play station per ore.

Recenti statistiche hanno infatti stabilito una correlazione fra l'obesità dei genitori e quella dei figli, anche per questioni ambientali...
     Certamente! Vivere in una famiglia in cui la maggior parte delle persone è sovrappeso, significa essere fortemente condizionati, sopratutto dallo stile di vita.
    Poi ci sono aspetti ambientali che sembrano essere molto significativi e anche qui stiamo parlando delle nostre più recenti scoperte, come quella dell'influenza della temperatura esterna sul funzionamento dell'organo adiposo.
    Secondo i nostri studi, nel corpo umano esistono due tipi di tessuti adiposi, quello Bianco che è composto dalle tradizionali cellule grasse e quello Bruno che invece ha una funzione totalmente diversa e che si oppone all'accumulo di grasso favorendo la difesa dell'organismo contro il diabete e l'obesità. Questo perchè rispetto al Bianco contiene una molecola che invece che produrre energia -come fanno tutte le altre cellule- produce calore.
     Fino ad ora il tessuto adiposo Bruno era stato individuato solo nei neonati, ma è sato scoperto che tende a svilupparsi entro i primi 15 anni di vita.
     Abbiamo rilevato che su 100 ragazzi dai 15 ai 16 anni il 20% è abbondantemente provvistio di tessuto adiposi Bruno. Poi è stato trovato negli adulti e in m isura maggiore in tutti gli individui che vivono nei paesi con clima freddo che quindi hanno meno rischio di ammalarsi di obesità e di diabete rispetto a quelli che vivono nei paesi caldia prescindere dal regime alimentare.
     Sempre a livello ambientale poi anche l'inquinamento influisce sull'organo adiposo perchè è accertato che alcuni contaminanti interferiscono col funzionamento della cellula.

Il 6 e 7 marzo la campagna "Dai peso al peso" coi suoi ambulatori mobili sarà presente negli Ipercoop Grandemilia e i Portali a Modena.

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