TRATTO
DA "CONSUMATORI" N° 5 DEL GIUGNO2008. Da un
articolo molto più vasto in cui l'argomento trattato è la relazione tra
popolazione, sport e alimentazione, riporto due finestre di cui la prima è
inerente alla popolazione sportiva e la seconda di alimentazione a base di
integratori. Mi
sembrano interessanti e pertanto trascrivo.
IL NUMERO
DEI SEDENTARI AUMENTA
ORA SONO AL 41%
DELLA POPOLAZIONE
________________ - Sono
oltre 17 milioni le persone che svolgono una qualche attività motoria in
Italia, come rileva una immagine Istat
condotta nel 2006 pari al 30% della popolazione. Il 28%
svolge attività fisica come passeggiare o andare in bici. Chi fa
sport lo pratica una o due volte la settimana nel 54% dei casi (il 22% più di
due volte la settimana).
Tuttavia il gruppo più numeroso pari al 41% è quello dei sedentari. Una cattiva abitudine, quella di non fare sport,
che si diffonde sempre più: coloro che non fanno alcuna attività fisica passano
dal 37.8% del 1995, al 38.4% del 2000 per arrivare al 41% nel 2006.
Rispetto agli anni precedenti al 2006 diminuiscono le differenze tra maschi
e femmine. Le donne -in particolare per quanto riguarda le
bambine dai 3 ai 5 anni e le ultra 45enni- sono diventate più sportive anche se
sempre meno dei maschi: il 36% dei maschi fa sport , contro il 23.9 delle
femmine. Ed è
più alta anche la quota delle sedentarie, che sono il 45% contro il 36% dei
"pigroni" maschi. Tuttavia
la novità che emerge dall'indagine Istat è che il calcio, attività tra
le più seguite e praticate il Italia, è stato raggiunto dal fitness. Il
calcio risulta praticato da 4 milioni e 152.000 persone, il fitness da 4
milioni e 320mila.
Sorprende la crescita del ballo -seguito per lo più da donne di
tutte le età- che passa da 503mila praticanti del 2000 a oltre 1milione nel
2006. Tra le
discipline in crescita (ma con incrementi meno eclatanti della danza) anche il calcio
a 5, l'atletica e il joggin. Sono
invece in diminuzione gli sport invernali e il tennis. Cala
anche la pallavolo; un decremento imputabile in particolare alla componente
femminile del campione. Stabile il nuoto. Lo
sport è praticato prevalentemente per passione o piacere (63.8%), per
mantenersi in forma (53.6%) e per svago (50%). Ma c'è
chi scelglie di praticare attività sportiva perchè ne apprezza i risultati
anti-stress (30%) o per socializzare e conoscere altre persone
(25%). Chi non
fa sport invece di non avere il tempo (nel 40% dei casi). Tra i motivi addotti
per giustificare la sedentarietà c'è anche la mancanza di interesse (30%) l'età
(24%), la stanchezza (16%) e i motivi di salute (14.9%).
Residuale la quota di coloro che indicano tra le motivazioni la mancanza
di impianti o la difficoltà a raggiungerli (3%). Anche a
partire dalla pratica sportiva, l'Italia appare divisa in due: le persone che
fanno attività fisica, nel sud, non raggiungono il 25% mentre nel nord-est la
quota sale al 36% e al 33.7% al nor-ovest. Al
centro la quota di partecièpazione che fa sport è al 31%. La regione dove ci si
muove di più è il Trentino Alto Adige con il 51% di sportivi, segue la
Valle d'Aosta (41%), dal Veneto (35.5%) e dal Friuli Venezia Giulia. La
quota più bassa di praticanti è la Campagna ferma al 22%. A influire sui
livelli di pratica sportiva -oltre alla geologia- sembra anche essere
l'istruzione; più aumenta il titolo di studio, più è elevata l'attività
motoria. I
laureati praticano nel 46% dei casi, le persone con licenza elementare nel 21%. La
maggior parte delle persone che fanno sport lo praticano in impianti sportivi
al chiuso (61%) ed è interessata o iscritta a qualche struttura (69%). Infine
il 64% degli sportivi si è fatto rilasciare un certificato medico.
ALIMENTAZIONE: INTEGRATORI?. MEGLIO IL CIBO VERO. Andare alla ricerca di prestazioni esagerate.
Forzare i propri limiti, Pretendere da se stessi dimagrimenti rapidi. Passare
da zero ore di attività fisica ad allenamenti pre-competitivi. Sono
questi gli errori che i principianti dell'attività sportiva possono commettere,
sopratutto col raggiungere della bella stagione e con il profilarsi
all'orizzonte della così detta "prova costume". Ecco
allora che talvolta si arriva far ricorso a sostanze che promettono
l'incfremento delle massi muscolari, o a pillole miracolose che millantano
dimagrimenti veloci. In taluni casi si tratta di vere e proprie sostanze
dopanti. Anche se
il più delle volte si tratta di semplici integratori"che si assunono
comunque con troppa leggerezza". Parola di Ducci Tripi, responsabile del
centro di medicina dello sport di Modena e del progetto Tallione
d'Achille dedicato alla lotta contro il doping.
"Basti pensare che in certe palestre sono in vendita tramite
distributori automatici, come quelli delle bibite, che invece dovrebbero essere
ordinati dal medico dietista, non certo da un gestore di palestre". Continua:
"Purtroppo però regna il fai-da-te. Anche in farmacia ormai, gli
integratori rappresentano circa il 10% delle vendite. Ma aminoacidi ramificati,
creatina, vitamine in eccesso, barrette energetiche sono pressochè inutili, se
non dannosi. Nel migliore dei casi, danaro buttato. Bastano una spremuta, una
torta fatta in casa, un panino con la mortadella per affrontare qualsiasi prova
sportiva, se non si fa agonismo".
Proteine? "Meglio lasciare perdere i beveroni e mangiarsi un bel
pezzo di Parmigiano-Reggiano o al massimo una bistecca. Anche perchè con questo
genere di prodotti si perde completamente la socialità del mangiare, il gusto
della qualità.
Comunque in caso di dubbio sull'utilizzo di una sostanza che è stata
proposta a noi o a un nostro congiumto (ci telefonano tante mamme che trovano
strani prodotti nello zaino dei figli), conviene telefonare al numero verde di
cui parliamo nei box della pagina a fianco ovvero (800-170001).
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