CONVOCAZIONE! LA POLISPORTIVA IN COLLABORAZIONE CON L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MODENA, NELL'AMBITO DI UN PROGETTO DI SUPPORTO ALLE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE LOCALI, ORGANIZZA DUE GIORNATE DI INCONTRI RIVOLTE AI DIRIGENTI DELLE VARIE SEZIONI SPORTIVE. Giovedì 19 e 26 novembre 2009 *La struttura organizzativa all'interno della polisportiva *Le basi per un dialogo educativo e costruttivo fra dirigenti-allenatori-atleti. Per la branca sportiva del Podismo vi hanno partecipato Andreotti Giordano e Pelliciari Renzo. CONSIDERAZIONI: Sono estremamente convinto che a partecipare ad incontri, progetti, programmi ecc. con persone altamente preparate e disponibili al dialogo, è sempre un momento di apprendimento, di confronto e di soddisfazione. Il risultato finale è sempre un arricchimento generale che diventerà di aiuto quando si dovranno fare scelte o decisioni più o meno importanti. Vorrei qui di seguito portare una traccia di queste due serate con relatori psicologi di professione. Sarà una traccia che non si soffermerà a sviscerare i vari argomenti discussi, ma una specie di riassunto di quanto fatto e qui riportata secondo quanto personalmente ne ho capito e recepito. ============= 1° SERATA: * Sia la Polisportiva, sia pure ogni ambiente di lavoro, perchè questi possano funzionare al meglio, hanno necessità di una organizzazione. * L'organizzazione serve per potere raggiungere un obbiettivo fondamentale, che per quello che riguarda la Polispotiva è proporre e attuare per le famiglie un servizio aggregativo sia culturale, sportivo, educativo e sociale. In pratica, l'organizzazione è lo strumento per raggiungere un fine. * L'organizzazione si può migliorare in qualsiaso momento , è indispensabile modificarla in base agli eventi o ostacoli trovati lungo il percorso. * Una polisportiva, come qualsiasi altro ambiente come quello lavorativo, è visto come un palo dritto e appoggiato al terreno. Così come lo si vede, non è possibile che rimanda dritto. Questo palo per rimanere eretto ha bisogno di una organizzazione di lavoro in cui tanti fili sono legati e tenuti tesi dalle mansioni che deve svolgere ogni partecipante sia a livello dirigenziale che manuale. 2° SERATA *Le famiglie prima della guerra 1940-45 erano praticamente patriarcali, dove tutta l'organizzazione era rivolta per soddisfare il bisogno di cibo a mezzo del lavoro agricolo. Queste famiglie erano molto numerose per cui per potere tenere sotto controllo la situazione era designato un "capo" a cui senza condizioni obbedire e portare rispetto. * I bimbi nella loro infanzia erano visti come un pericolo disgregativo sia per la famiglia che per la società nel caso che si fossero ribellati a questa sottomissione una volta diventati adulti. Pertanto per questo erano tenuti sottomessi ed incanalati secondo le regole di vita per quel periodo. *Dopo la guerra, l'agricultura lascia il passo all'industria e le famiglie si adeguano al nuovo sistema stabilendosi in piccole case formando il nucleo famigliare composto da soli genitori e figli. *Cambia da questo momento anche il rapporto con i figli: prima sottomessi ed ora visti come una fonte futura e di speranza per ampi orizzonti di successo. *Per questi figli inizia un periodo di massima libertà, gli vengono tolti o appianati tutte le fonti di eventuale pericolo, insomma i genitori in primis fanno tutto il possibile per sollevarlo da ogni insidia per la felicità di tutti. *Adolescenza. L'adolescenza ha il suo esordio al sopraggiungere dell'impulso della sessualità. I ragazzi incominciano a guardare fuori dalla famiglia i nuovi richiami che la natura impone. *E' un momento molto delicato per loro, sono convinti di avere vissuto bene anche per merito loro per le proprie capacità, ma ora si debbono confrontare con altri ragazzi, con la scuola, la società senza che i genitori possano proteggerlo in ogni dove e in ogni momento. *Purtroppo in tanti si accorgono invece che la realtà è assai diversa, non hanno avuto la logica della responsabilità con il rischio anche di sbagliare, ma poi anche maturare cercando di non ripetere gli errori precedenti. * Qualcuno purtroppo prende la strada più corta e sbagliata dell'alcool e della droga per non sentirsi depresso e inferiore agli altri. *Questi ragazzi al di fuori della famiglia oltre a quanto accennato, hanno la possibilità di aggregarsi per fare anche sport e pertanto la nostra Polisportiva diventa un luogo per realizzare un dialogo costruttivo ed educativo finalizzato alla crescita sociale e sportiva di gruppo. Finale: * La polisportiva a mezzo dei propri dirigenti in collaborazione con le branche sportive dovrebbero produrre una sua organizzazione di massima in base a comportamenti ed obiettivi da conseguire e poi da fare recepire ad ogni iscritto,(anche ai genitori) i quali decideranno se aderire a questo progetto o cercare altrove secondo le proprie esigenze o prospettive future. Fine. p.s. Sono note queste riportate come promemoria a livello personale. Nulla vieta che altri le possano consultare. Renzo |